Presentazione del libro TESTIMONIANZE Nell’ambito delle attivita' svolte ad Alessano per la festa di S. Francesco d’Assisi, e' stato presentato il libro LE STIGMATE E LA MISERICORDIA, scritto da fra Francesco Neri, sulla figura del servo di Dio don Tonino Bello.
Hanno partecipato all’evento, il nostro vescovo Mons. Vito Angiulli, lo storico della nostra diocesi mons. Salvatore Palese, l’editore Renato Brucoli e il fratello di don Tonino Bello, Trifone Bello. Il primo incontro avvenne a fine ottobre del 1968. Finito il percorso seminaristico, i superiori mi mandarono ad Alessano, allora casa del noviziato, come confessore dei novizi. Mi accolse alla porta fra Loreto da Montemilone. Imboccato il corridoio del primo piano, vidi in fondo un prete alto, magro, un po’ atletico, giovane che conversava amichevolmente col guardiano fra Celestino Nitti e fra Giulio. Dissi: «Bene, sono io!», e riferii quanto avevo detto al frate poco prima. E lui: «Tu non sai. Non mi conosci. Ma io qui sono di casa. Questa è la mia stanza –indicando col dito una porta. Ogni mese mi vedrai qui per il ritiro mensile e… mangerò sempre con voi!». Uno sguardo intenso che durò tutto il tempo del dialogo, generò una grande amicizia che durò per tutto il tempo della sua vita. Qualche mese dopo, quando ero riuscito a raccogliere intorno al convento un gruppo di ragazzi associati alla Gi.Fra., con gusto e gioia partecipò a tanti nostri incontri. E quando si associarono le famiglie di tutti quei ragazzi (circa 80) diventò il punto di riferimento per loro e per me, giovane sacerdote. La sua parola, la sua fantasia, le sue utopie, il modo come esprimeva la sua fede, la sua adesione a Cristo e il suo impegno per l’uomo ci scaldava il cuore. Poi io partii per il Mozambico, era il 18 novembre del 1970. Il mio ultimo incontro con don Tonino avvenne il 07.02.93. Tornavo dal Mozambico per celebrare il 25° del mio sacerdozio. Sbarcato all’aeroporto di Bari, fra Benito De Caro, che era venuto ad accogliermi mi disse: «Il tuo amico sta molto grave!». Gli risposi: «chi è questo amico… ne ho tanti». E lui: «Don Tonino Bello». Arrivati in convento e scaricata la valigia chiesi la macchina per andare a Molfetta. Trepidando per le notizie ricevute, riuscii ad arrivare all’episcopio. Era di sera. Era la prima volta che andavo in episcopio di Molfetta. Nell’atrio, fili e panni stesi. Erano degli albanesi sbarcati a Bari quasi un anno prima e ancora ospiti in episcopio, accolti da don Tonino. Mi indicarono la scala d’accesso all’appartamento del vescovo. Incontrai Trifone Bello, il medico fratello di don Tonino. Lo conobbi subito, era uno di quei giovani del gruppo Gi.Fra che avevo fondato ad Alessano tanti anni prima. Ma lui non mi conobbe. Mi presentai e chiesi di salutare don Tonino. Mi disse che, stando molto male, non poteva ricevere visite. Gli dissi: «Digli a don Tonino che fra Alfonso, arrivato ora dal Mozambico, vorrebbe salutarti». Un po’ infastidito per la mia insistenza, entrò nella stanza di don Tonino. Dopo qualche tempo, tornò e mi disse: «Ma tu sei quel fra Alfonso di Alessano? Come mai non ti ho conosciuto?». Io gli dissi che lo avevo subito riconosciuto ma non avevo voluto forzare la porta… Ci guardammo come 25 anni prima. Mi prese la mano, mi fece accomodare. Ci confessammo e ci affidammo al Padre. Poi continuò: «Ti ricordi che quando, qualche anno fa (era il giugno del 1988 a questo incontro si riferiscono le foto), tu lanciasti a Giovinazzo la sfida -Se scoppia la pace in Mozambico, qualcosa succederà a…- ti ricordi che ti promisi di venire a trovarti Mozambico? Ho sempre ricordato questa promessa. Vari impegni me lo hanno impedito. Ora vedo che non potrò più venire. Offro la mia vita anche per la tua missione, per quel popolo e quella chiesa che soffre». Poi mi scosse la mano e con un sorriso che gli illuminò il viso, continuò: «Mi raccomando! So che i frati stanno pianificando la chiusura di vari conventi… Se doveste chiudere tutti i conventi, l’ultimo deve essere quello di Alessano. Quello è il mio convento! Ma abbiate fiducia! Le vocazioni verranno! Il Signore è grande! Quando andrò in paradiso pregherò il Signore per voi!» Fra Fra
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